martedì 29 settembre 2015

A tear of joy came out

Questa medaglia di bronzo per me ha un valore emotivo enorme.
Non avevo mai pianto di gioia per un risultato sportivo, nemmeno per le vittorie più belle o nelle giornate più emozionanti in nazionale, ma Sabato, quando lo speaker SteGal ha annunciato che il mio 3° posto era ufficiale, è scesa una lacrima.
L'ultimo anno è stato pieno di vicissitudini, sportive e personali; i sei mesi a cavallo dell'operazione al tendine di Achille sono stati durissimi, anche se ho cercato di affrontarli sempre con il sorriso sulle labbra, anche perchè c'è di peggio al mondo. In primavera la voglia di tornare a gareggiare mi ha portato a fare MTB-O e Trail-O in modo continuativo, per non forzare i tempi di recupero di corsa e nello stesso tempo mantenere vivo il lato agonistico mentale. Ma nè i podi ottenuti ai campionati italiani di queste due discipline nè la Top10 ai Campionati del Mondo di Temp-O avevano minimamente appagato la voglia di tornare a fare l'orienteering di corsa.
Ho cercato di anticipare il più possibile i tempi del recupero, ho sopportato la frustrazione di gare corse a mezzo servizio, mi sono dovuto ritirare durante la Coppa Italia in Abruzzo.
Durante l'estate sono riuscito ad allenarmi sempre meglio e nell'ultimo mese ho impostato alcuni passaggi per provare ad arrivare ai campionati italiani long il più pronto possibile: prima tornando a fare una gara di corsa dopo oltre un anno e mezzo (Trail running dell'abbazia a Zola Predosa - Classifiche), poi correndo un paio di gare-allenamento più lunghe, a Barricata (2° - Risultati) e a Sopramonte (5° - Risultati).
Il model event di Venerdì è stato utile per ritrovare un minimo di feeling con la scala 1:15000, sempre più rara in Italia. In gara sono stato un po' macchinoso nella prima parte, soprattutto nelle ali di farfalla dove la tecnica che serviva era più da middle distance e proprio la scala così piccola non aiutava nell'essere fluidi; poi buonissime scelte di trasferimento e tanta fatica fisica nel loop finale nei sassi. Negli ultimi punti le gambe hanno risposto al meglio: mi piace pensare che quelle 2 ore di allenamento all'alba a Cres prima di colazione, quando la mia testardaggine ha avuto la meglio sulla razionalità, siano state la goccia di sudore che ha fatto traboccare il podio, alle spalle di super Mik Caraglio e Misha Mamleev, visto che la gara di fatto si è decisa nella seconda parte del percorso, in particolare dopo l'ora e venti. Risultati completi. Intertempi.
Il giorno dopo pronti-via e di nuovo nel bosco, per il titolo a staffetta: ero in gara in terza frazione, a giocarmi una posizione dalla 2^ alla 4^ con l'US Primiero ed il CUS Bologna, con il TOL già involato per la vittoria finale. Nella prima metà del percorso ho gareggiato con pulizia tecnica e sofferenza fisica, anche per le caratteristiche del tracciato. Dopo l'errore alla 8 (circa 1') ho cercato di non scompormi e ho fatto bene i punti più tecnici a Sud, passando ancora al 2° posto al controllo radio. Sulla via del ritorno, però, la coperta corta si è palesata e mi è mancata la brillantezza (sia tecnica che fisica) e sono stato superato prima da Ricky Scalet e poi da Mik Caraglio, non a caso i campioni italiani middle e long in carica, entrambi con una marcia in più nel finale. Bene ma non benissimo.
Sotto: un paio di immagini del trail running e le carte di Barricata e Sopramonte, tappe di avvicinamento all'appuntamento tricolore

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