mercoledì 15 novembre 2006

Come correre a Venezia

Il meeting internazionale di orienteering a Venezia mi ha sempre affascinato molto, fin dai tempi in cui ho iniziato a fare orienteering (H12) con la Polisportiva Masi. Negli anni ho cercato di trovare allenamenti tecnici e fisici, da ripetere in vista della gara, che potessero farmi migliorare i risultati in questa manifestazione. Con il tempo questi allenamenti hanno dato i loro frutti anche in altre gare con caratteristiche simili, come quelle sulla distanza sprint (soprattutto con parti intricate in centro storico) o di Park World Tour. [Lo scorso anno, ad esempio, mi sono tornati utili per la Coppa del Mondo nel Lazio, nelle prove sprint di Subiaco (6° in qualificazione) e Cervara (purtroppo però i buoni intertempi nella 2a parte in centro storico, da prime posizioni, sono stati vanificati da un grosso errore in discesa nel bosco a 1/3 di gara; 30° alla fine in finale A). Quest'anno al PWT di Lagonegro - ; carta]. Queste componenti tecniche che sono riuscito a migliorare mi hanno permesso di limitare il gap fisico nel confronti degli orientisti più forti a livello internazionale in questo tipo di gare, mentre rimane ancora ampio il divario nel bosco... :(
Venendo agli allenamenti:
L'impegno fisico durante il meeting di Venezia (elite) è molto simile a quello di una mezza maratona, quindi senza niente da inventare per prepararsi: medio, ripetute, fart-lek per velocizzare i cambi di ritmo. Invece una delle peculiarità della gara sono i tanti ponti da affrontare: quindi, in prossimità della gara, alcuni allenamenti sono dedicati alle ripetute con gli scalini, sia in salita sia in discesa, leggendo una carta da orienteering nel recupero, cercando di non abbassare troppo il ritmo. Questo per abituarmi al cambio di passo dovuto ai ponti e per allenarmi a non rallentare troppo la velocità di corsa durante la lettura.
Un piccolo percorso vicino a casa è risultato valido a questo scopo (immagini a lato).
Altri allenamenti mirati sono quelli di tecnica a secco: penso che la risoluzione di alcuni labirinti (esempio in allegato) sia utile a migliorare il colpo d'occhio e la visione immediata di tutte le possibili scelte di percorso. Per valutare poi la migliore tra queste l'esperienza di tante gare lagunari ha portato ad un processo che si può riassumere in questo modo (esempio nella carta sotto, con lettere indicate):
A) Come arrivare al punto: evitare di incappare in "tranelli" del tracciatore, valutando il punto di arrivo alla lanterna.
B) Macroscelta: individuare i passaggi fondamentali durante la tratta, spesso ponti o piazze che spezzano il punto in tanti intermedi. C) Microscelta: scelta di percorso tra questi passaggi fondamentali: personalmente, non potendo contare su una velocità di corsa eccelsa, prediligo la scelta di percorso che valuto più corta, anche se richiede una lettura della carta molto più difficile.
Infine rimane "solo" da metterla in pratica nel minor tempo possibile; se si può contare su una buona memoria fotografica si è sicuramente avvantaggiati, perchè ci si può concentrare maggiormente sulle traiettorie da fare per evitare i turisti...e per leggere meno volte la carta (= meno rallentamenti).
Se avete avuto la pazienza e la voglia di leggere tutto l'articolo, spero che alcuni di questi consigli torneranno utili nei prossimi meeting di Venezia!
Ultima nota: sono arrivato a quota 15 meeting disputati (9 nelle categorie giovanili, 6 in HE: riepilogo risultati dal 1991 ad oggi) e questo sicuramente è un vantaggio nei confronti degli stranieri che si affacciano in laguna per la prima volta. Il bilancio, per uno strano gioco di piazzamenti, parla di 4 vittorie e di 5 quarti posti (nessun argento e nessun bronzo): riuscirò mai a pareggiare il computo?! :)

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