sabato 9 settembre 2006

Campionati italiani lunga distanza: 6°

Stavolta c'eravamo proprio tutti; nessuna gara internazionale concomitante, nessun infortunato, nessuna defezione: i migliori interpreti della lunga distanza erano tutti al via nei campionati italiani di San Genesio, a pochi km ma 1000 metri di dislivello sopra Bolzano. Anche grazie ad una griglia di partenza poco azzeccata, non ci sono state grosse sorprese nei risultati finali, con vittoria del neo-naturalizzato Mikhail Mamleev davanti ai finanzieri Tavernaro e Rigoni. 6° posto per me, in 1h38', alle spalle di Negrello (U.S. Primiero, 4°) e Schgaguler (TOL, 5°), con Seppi (CUS Bologna), Corona (Esercito), Seidenari (Forestale) e Maddalena (Svizzera) a completare la top ten di oggi. CARTE: 1° GIRO - 2° GIRO RISULTATI COMPLETI La mia gara: il percorso (14,1 km + 515) prevedeva due giri più o meno equivalenti, con cambio carta dopo 7,5km; l'idea, in una gara così lunga, era quella di cercare la pulizia tecnica ed evitare crisi fisiche per non compromettere la staffetta di domani, obiettivo principale del week-end per la nostra squadra. I minuti prima della partenza sono stati tribolati: una bolla nella bussola cresciuta man mano che salivo verso il pre-start e la descrizione dei punti dimenticata al ritrovo (sono partito senza..) hanno compromesso in parte il mio riscaldamento. Fortunatamente sono riuscito a ritrovare la giusta concentrazione poco prima del via, cercando di minimizzare l'accaduto. Come si può vedere nelle carte di gara (1 e 2), durante il percorso non ho fatto grossi errori, anche se la poca abitudine ad usare le carte in scala 1:15000 mi ha fatto commettere imprecisioni in zona punto (in particolare, le lanterne 5 e 11 di entrambi i giri) e spesso sono stato costretto a rallentare il ritmo per leggere accuratamente la cartina ed limitare errori più marcati (come nel 2° punto della gara). Il primo giro era sicuramente più adatto alle mie caratteristiche, con tanti punti (mai banali) che richiedevano la massima attenzione e nessuna tratta di pura corsa; l'errore più grosso al punto 9, quando un grosso sasso incontrato in costa tra le felci mi ha fatto cercare la lanterna qualche decina di metri troppo presto, prima di accorgermi che quel masso non era stato cartografato sulla mappa. Nel secondo giro, più o meno inconsciamente, ho cominciato a pensare alla staffetta di domani, e anche nelle tratte più facili non ho aumentato al 100%. Col senno di poi, va bene così.. :)
Nell'immagine: l'arrivo di stamattina (foto Rastrelli)

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