5 giorni d'Italia: Rome wasn't built in a day
Rome was'n built in a day: così cantavano i Morcheeba e così si può riassumere la mia 5 giorni d'Italia a Subiaco. 5 gare in cui una buona regolarità mi ha permesso di raggiungere il podio finale (3° posto), con picchi di rendimento nella prima parte di gara a Campo della Pietra (2a tappa) e forcing finale ad Arcinazzo (3a tappa), in cui ho raggiunto il tanto anelato flow. Le sofferenze della giornata conclusiva fanno apprezzare ancor di più il risultato finale, che fa chiudere positivamente la prima parte di stagione, anche se i Mondiali assoluti li seguirò da spettatore.
Ecco l'analisi riassuntiva delle tappe:
La tattica di gara era quella di fare una prima tappa a buon ritmo, senza esagerare, cercando di evitare grossi errori per piazzarmi nella parte alta della classifica. Dopo un'ottima partenza, un'imprecisione al punto 6 (30") e un errore alla 8 (1'30) hanno un po' stravolto i piani: nella seconda parte di gara ho aumentato il ritmo per rimediare, facendo segnare dei buoni parziali che mi hanno consentito di chiudere al 3° posto, nonostante le veschiche ai piedi (souvenir del Terminillo) mi abbiano dato qualche sofferenza nel finale.
Day 2: Campo della Pietra - 10.710 m + 345; 1h08'44 - 3°.
Classifica generale: 2°. Seconda tappa contraddistinta dai cambi di ritmo: tratte medio-lunghe senza grosse insidie teniche alternate a punti corti nelle zone più intricate della carta. In questa tappa ho tenuto un ritmo più alto rispetto alla gara d'esordio, potendo contare sul riposo previsto per il giorno seguente. Ottimo inizio e gara praticamente perfetta fino al punto spettacolo (carta di gara), dove sono transitato in testa; una scelta sbagliata alla 16 e un errore in zona punto alla 17 mi sono costati la vittoria di tappa, ma tuttavia la buona prova mi ha consentito di passare in 2a posizione nella classifica generale, alle spalle di Emiliano Corona.
Day 3: Altipiani di Arcinazzo - 7.900 m + 440; 1h00'09 - 2°.
Classifica generale: 2°. Tappa a media distanza solo nella forma (carta in scala 1:10.000) ma lunghezza da gara long accorciata. Il terreno era lo stesso della finale della Coppa del Mondo 2005, in cui avevo raggiunto la finale middle. Gara senza grossi errori, anche se alcune incertezze in zona punto potevano essere evitate; intertempi alla mano, buone scelte di percorso e ritmo adatto a questo tipo di terreno.
Day 4: Monte Livata Nord - 11.740 m + 425; 1h20'37 - 6°.
Classifica generale: 2°. La 4a tappa, valida che per il World Ranking, è stata la più lunga ma anche la più bella: prima parte veloce con tratte interessanti, poi scelte di percorso chilometriche che ci hanno condotti alla zona della farfalla, con 3 loops e giro di boa con riprese televisive; a seguire tratte finali impegnative dal punto di vista sia tecnico sia fisico.
Molto buona la prima parte di gara (solo un'indecisione a 3/4 della lunga tirata che portava al punto 5), qualche imprecisione nella zona della farfalla e tratte di rientro verso l'arrivo in cui la stanchezza ha cominciato a farsi sentire sul serio: per questo ho focalizzato tutto sulla tecnica, riuscendo a non commettere errori e a chiudere questo WRE in 6a posizione, mantendo la 2a nella classifica generale.
Day 5: Monte Livata - Campo dell'Osso - 9.220 m + 415 - 1h05'38 - 7°.
CLASSIFICA GENERALE: 3°. Ultima fatica della settimana, la caccia con partenze scaglionate a seconda dei distacchi accumulati; variabile non prevista, la caduta durante le riprese per Sky Sport nel pomeriggio della 4a tappa, con contusione all'anca che poteva compromettermi il risultato finale. Il dolore e la stanchezza mi hanno fatto affrontare il percorso in maniera meno decisa degli altri giorni; prima parte di gara comunque buona, salvo la scelta per il punto 2, cambiata in fase di realizzazione. Qualche indecisione tra i sassi della parte centrale e sono stato superato da Martin Janata (CZE), 3° al via. Dopo l'errore alla 12 sono riuscito a ritrovare la concentrazione e la determinazione per non cedere il podio finale, usando le ultime energie (davvero poche dopo una settimana molto intensa) per affrontare gli ultimi punti senza errori e ad un ritmo accettabile.
Sensazioni positive al rientro da questa gara a tappe: una 5 giorni richiede sempre grosse energie fisiche e mentali, premiando gli atleti più completi. Era la mia prima 5 giorni in H ELITE, perchè nel 2002 (5 giorni dei forti a Lavarone), a causa dei miei problemi al cuore, avevo partecipato in HK, con 5 divertenti middle. Soddisfazione doppia! Adesso qualche giorno di riposo e si riprenderà la preparazione in vista delle gare della seconda parte di stagione.
Nessun commento:
Posta un commento